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C’è un intero zoo d’altri tempi sulle etichette delle coperte pratesi del secolo scorso, simpatici animali che hanno fatto da testimonial a marchi e aziende più o meno famosi e che ancora oggi molti ricordano.

“Cammelli, pinguini e altri animali fantastici” è infatti il titolo della serata che chiude la mostra “Cardato Memories. Coperte di famiglia”, promossa dal Comune di Vernio e allestita al Mumat dalla Fondazione Cdse con la collaborazione di alcune storiche aziende pratesi.

Venerdì 24 ottobre alle 21 sarà la storica del Cdse Luisa Ciardi ad accompagnarci nel morbido mondo di coperte, plaid e scialli che negli anni Cinquanta e Sessanta fecero la fortuna dei produttori della Val di Bisenzio. Una serata, dunque, dedicata alle etichette e i marchi che hanno reso famose le stoffe e i plaids di Prato nel mondo in collaborazione con la Tipografia Gori Filiberto, attiva dal 1956, che realizzò molte delle etichette e dei marchi che affiancavano quelle specifiche produzioni.

La mostra, che si chiude il 26 ottobre, ha attinto tantissimo materiale dalla comunità di Vernio, famiglie e collezionisti privati, che hanno spalancato armadi e bauli che conservano amorevolmente i capolavori di lana e lana cardata del Lanificio Val Bisenzio, nell’antica area produttiva del Mulinnovo. L’allestimento, realizzato nell’ambito della rassegna Prato50, è infatti frutto di una lunga ricerca che ha coinvolto anche alcune delle più importanti aziende tessili del territorio, come la Cangioli 1859, che ha messo a disposizione per la mostra la famosa coperta Pinguino famosa negli anni ‘60, l'Industria Italiana Filati della famiglia Lucchesi, che ha prestato una preziosa coperta cardata del 1951, simbolo della rinascita tessile pratese nel dopoguerra, e l'azienda Pecci Filati, dell'omonima famiglia, produttrice di plaid scozzesi di gran moda alla fine degli anni Cinquanta.

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Ultimo aggiornamento: 17-10-2025, 15:49