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Le voci, i suoni, le canzoni, la vita delle fabbrichine e delle donne che hanno lavorato e lottato nelle aziende tessili della Val di Bisenzio. Si chiama “Tessiture sonore”, l’installazione allestita al Mumat e composta dall’artista sonoro Francesco Pellegrino attingendo al ricco materiale d’archivio della Fondazione CDSE, le interviste alle donne raccolte a partire dall’inizio degli anni Ottanta.
Sabato 14 dicembre alle 17.30 l’inaugurazione dell’evento, con due turni per l’ascolto alle 17.30 e alle 18.30, promosso dal Comune di Vernio e realizzato con il contributo della Regione Toscana.
“Lo scenario del Mumat, con le sue macchine tessili che evocano la fabbrica, è perfetto per immergersi in una dimensione lontana nel tempo che torna viva e vitale – sottolinea la sindaca di Vernio Maria Lucarini – Non conosco luogo più adatto per questo viaggio nel tempo del lavoro al femminile. Un omaggio alla fatica delle donne di allora e un dono per la nostra comunità”.
“Il progetto nasce dalla volontà di lavorare in rete sul patrimonio immateriale legato al mondo del lavoro femminile nel territorio e riscoprire la dimensione sonora dei luoghi del lavoro del passato – spiegano Alessia Cecconi e Luisa Ciardi del CDSE - L’obiettivo è restituire alla comunità un patrimonio di voci e suoni che raccontano la storia del lavoro di un’area interna e paradigmatica come la Val di Bisenzio, attraversata nel Novecento da trasformazioni epocali”.
Sullo sfondo delle macchine tessili del Mumat, un racconto da ascoltare che intreccia la trama di un paesaggio sonoro di voci, rumori e musica legati alla vita della fabbrica ai primi del Novecento e alla condizione femminile nel tessile. Storie che parlano di tensioni, di dedizione e di lotte che danno forma all’opera musicale, immergendo il pubblico all’interno della narrazione. Il suono è riprodotto attraverso una diffusione multicanale, che avvolge l’ascoltatore in un paesaggio sonoro fatto di voci, suggestioni e racconti.
L’autore, Francesco Pellegrino, è un compositore e polistrumentista, creatore e direttore artistico di PArS, un'associazione culturale che si occupa di sound art e musica. Come artista i suoi temi centrali sono il suono e il tempo. Le sue installazioni riflettono sull’idea di ascolto e di “postura nel tempo”, sulla qualità del nostro attraversare questa dimensione. Le sue installazioni, molte delle quali site-specific, sono state realizzate ed esposte in Italia, Svezia, Messico e Cina.
L’installazione è parte integrante del progetto “Patrimoni sonori al femminile”, con cui la Fondazione CDSE intende lavorare in modo sistematico sulla storia del lavoro in un’ottica di genere (lavori a domicilio, industria tessile, mestieri del bosco, lavori femminili agricoli). L’attenzione al mondo del lavoro femminile, meno indagato nei decenni scorsi, rivela una dimensione più intima e lucida rispetto alle narrazioni maschili, spesso cristallizzate, dei cosiddetti “testimoni di professione”.
Partecipazione gratuita con prenotazione obbligatoria su www.visitvalbisenzio.it
Info 0574 942476 – info@fondazionecdse.it
Ultimo aggiornamento: 17-12-2024, 10:42