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In Val di Bisenzio il cyberbullismo si combatte prima di tutto con la prevenzione. I Comuni di Vernio e Vaiano hanno ottenuto dalla Regione Toscana i contributi per finanziare due progetti che coinvolgono 430 studenti, e con loro anche i docenti e i genitori, degli istituti Pertini e Bartolini. A Vaiano la Regione ha assegnato 5 mila euro, a Vernio 3 mila ottocento. I Comuni mettono a disposizione le risorse integrative necessarie alla realizzazione dei progetti che vengono condotti dagli esperti di SED (Servizi per l’Educazione Digitale).
“La prevenzione del cyberbullismo è sicuramente una priorità educativa e siamo davvero contenti di poter contribuire alla realizzazione dei progetti che giustamente coinvolgono anche le famiglie, oltre che i ragazzi e i docenti - mettono in evidenza Fabiana Fioravanti e Alessandro Storai, rispettivamente assessori all’Istruzione di Vaiano e Vernio - è fondamentale fornire ai ragazzi gli strumenti per esercitare la cittadinanza digitale attraverso un utilizzo consapevole dei social network”.
Aumento della consapevolezza dei meccanismi social nei ragazzi, aumento della vigilanza genitoriale sulla vita online dei figli; aumento delle competenze educative dei docenti sulla "classe digitale fantasma”. Su questi obiettivi lavorano gli esperti di SED.
“Nell'ultimo triennio SED ha lavorato con oltre 5000 studenti tra gli 11 e I 16 anni e analizzato più di 7000 messaggi prodotti dai ragazzi all'interno dei laboratori didattici - mette in evidenza Francesco Brizzi, psicologo di Sed - L’esperienza condotta conferma che l'idea vincente per una efficace educazione all'uso di internet, strumento più potente mai creato dall'uomo, è quella di rinunciare ad approcci puramente nozionistici, assolutamente sterili nel lavoro con preadolescenti ed adolescenti”.
Gli incontri con gli studenti - sono coinvolti in larga parte ragazze e ragazzi di seconda media - mirano a informare (cosa è internet, potenzialità e rischi dei social network (potenzialità e rischi, analisi dei contenuti diffusi) e a formare (come sfruttare in maniera sana e consapevole le opportunità che il web offre; imparare a distinguere i propri e gli altrui comportamenti che da devianti possono trasformarsi in criminali; imparare a costruire e contestualizzare le relazioni prima nella dimensione reale e successivamente in una dimensione on-line che rimanga sempre accessoria). La tappa finale è quella di raggiungere l’autonomia, cioè una buona capacità gestionale dei mezzi web.
Un programma speciale è rivolto ai ragazzi delle terze medie a cui viene proposto il laboratorio CIVITAS 3.0: l'educazione civica per il futuro cittadino digitale. Entrata in vigore nel 2019, l'educazione civica digitale dà la possibilità di mettere in contatto i ragazzi con concetti chiave del mondo della rete.