Ad Apriti Chiostro la vera storia della madre di Leonardo da Vinci con lo spettacolo dedicato a Caterina

Una serata di grande suggestione, tra storia e arte, promossa da Comune di Vernio e Fondazione CDSE, che porta ad Apriti Chiostro “Caterina, la madre di Leonardo”, spettacolo teatrale che racconta la vera storia della madre di Leonardo Da Vinci, Caterina appunto.

Giovedì 10 luglio alle 21,15 va in scena la rappresentazione tratta da “Il sorriso di Caterina” di Carlo Vecce di cui Patrizia Pasqui è autrice e regista. Sul palco Mario Spallino e Filippo Lai, organizzazione Francesco Grossi. Lo spettacolo, che è stato presentato in anteprima il 7 maggio scorso al Museo Galileo di Firenze, è prodotto dalla Compagnia Oltre, che ha come mission quella di portare il teatro fuori dai luoghi consueti di rappresentazione. I costumi sono curati dalla Fondazione Cerratelli, mentre le musiche originali sono state composte da Guido Tongiorgi. Realizzato con il contributo di Cellini Art Fund ed il sostegno del Teatro Verdi di Pisa.

La rappresentazione è basata su documenti storici e si concentra sulla vicenda di Caterina, una giovane schiava circassa che diventa madre di Leonardo, offrendo uno sguardo sulla sua storia e sul contesto storico del tempo. Lo spettacolo e il libro da cui è tratto nascono infatti dalle ricerche di ambito leonardesco di Carlo Vecce, a cui è capitato di trovarsi tra le mani un inedito documento notarile rinvenuto all’interno del manoscritto delle “Ricordanze” di Francesco di Matteo Castellani, bibliofilo e umanista, patrono del giovane Luigi Pulci e in buoni rapporti con Cosimo de’ Medici. Sul risvolto interno del codice una nota registra un evento solo apparentemente banale: la balia di famiglia, una giovane schiava di nome Caterina, è stata liberata il 2 novembre 1452. A rogare il documento è stato il notaio Piero da Vinci, con una grafia incerta e tremolante: un’emozione comprensibile, poiché era proprio lui il padre del bambino che Caterina aveva messo al mondo sei mesi prima, battezzato col nome di Leonardo.

Ingresso libero fino ad esaurimento posti.